Indietro Rosa Orsini

27/1/2015 - Testo apparso su Blog - http://newpinklandscape.blogspot.it/
 

“L'intelligenza dei nodi” di Gualtiero Redivo
24 gennaio - 3 febbraio 2015
Complesso Sant'Andrea al Quirinale
Teatro dei Dioscuri
Via Piacenza 1, Roma

Inaugurata il 24 gennaio al “Teatro dei Dioscuri” a Roma la personale di Gualtiero Redivo intitolata “L'intelligenza dei nodi”. Fino al prossimo 3 febbraio sarà possibile ammirare nel foyer del teatro il lavoro dell'artista ligure: una sequenza di tele dalle diverse tonalità cromatiche, accomunate dalla presenza del nodo come elemento unico ed identificabile, centrato sulla base di supporto. Gualtiero Redivo utilizza il nodo come elemento geometrico per dare volume agli spazi. Ma lo sceglie anche come elemento riconoscitivo della sua grafia, come nota stilistica del suo linguaggio. Dai quadri compositi, realizzati con materiali di vario genere, emergono piccoli o grandi nodi intrecciati, contorti, allentati. La tecnica si basa nell'amalgamarli con stoffe di vario tipo conferendo un senso di uniformità all'insieme. L'utilizzo infine di lucido da scarpe, pur opacizzando la tela, l'impregna di spessore cromatico, mentre l'applicazione del flatting dona una lucidità tale che produce un effetto marmorizzato capace di ispirare una reazione di carattere tattile. Una tecnica a rilievo dove la profondità è la risultanza visiva finale.
L'intuizione nel riconoscere nel nodo il significato ancestrale che le culture antiche gli hanno attribuito fanno di Gualtiero Redivo un artista concettuale. La contemporaneità della tecnica si sposa quindi con un soggetto di antica matrice che ritrova nelle sue opere il ruolo di protagonista. L'intelligenza dei nodi sottolinea quindi l'intrinseca capacità dialettica che sottintende ai valori profondi che ruotano intorno al concetto di legame, e quindi di relazione intersoggettiva tra gli uomini nonché tra uomo e divinità. Significato in questo contesto trasposto nella società odierna, al fine di confutare i falsi valori alla base della sua vacillante impalcatura. Nel tentativo di ridare dignità all'uomo e risvegliare le menti assopite dai bombardamenti mediatici e dalle tensioni primitive degli assembramenti sportivi, Redivo propone i suoi quadri supportati da messaggi concettuali.

Una celata critica all'attuale produzione artistica, se così si può intendere, carente di quella valenza comunicativa, intrisa di valori concettuali e divulgativi, che ha caratterizzato tutta la pittura dei secoli passati. Redivo vuole colmare quel vuoto ed effettua la compiutezza del dialogo espressivo attraverso l'uso di titoli di per sé non descrittivi e addirittura interscambiabili, capaci di completare l'opera pittorica affiancando alla struttura materica un apporto concettuale, nell'intento di creare un corpus unico.
L'intuizione nei nodi di ritrovare significato ai vari aspetti della società contemporanea è alla base del suo lavoro. L'osservatore è chiamato a riconoscere nell'opera, di per sé alquanto enigmatica, il significato indicato dal titolo, ma non accettandola come verità assoluta bensì come traccia di un sentiero esplorativo. Uno sforzo celebrale voluto proprio per portare l'osservatore a pensare e riconoscere ciò che la società confonde e vela, non per avere risposte ma per suscitare dubbi e domande. Redivo è indubbiamente un artista concettuale, pervenuto dopo un lungo ed articolato percorso artistico ad operare una sintesi che si esprime proprio nella scelta di un simbolo, della metafora come elemento espressivo, ed esprimere la sua personale e costruttiva critica alla società in cui vive rivendicando il diritto al pensiero e all'individuale presenza nel mondo facendo parlare le coscienze.